GIOVANI UNDER 35 E AGRICOLTURA IN SICILIA
La Sicilia ha il primato nazionale dei giovani agricoltori under 35 con 6735 imprese
In provincia di Palermo, tra le colline della Valle del Belìce, c’è Contessa Entellina, un paesino i cui abitanti si definiscono arbëreshë ovvero italo-albanesi. Una tra le minoranze etno-linguistiche più antiche d’Italia, nata a metà del XV secolo quando gli albanesi abbandonarono la propria patria a causa dell’avanzata dell’Impero turco-ottomano. Sin da allora le varie popolazioni si sono integrate formandone una sola.
In questo caratteristico contesto sociale sorge l’azienda agricola le Prelibatezze del Feudo Pollichino, azienda zootecnica e casearia dei fratelli Giuseppe e Carolina Lala.
Grazie ai finanziamenti del Programma di Sviluppo Rurale, i due giovani imprenditori gestiscono oggi al meglio l’azienda di famiglia, aprendo le porte all’innovazione. Già i nonni possedevano terreni a seminativo, foraggere e pascolo e si dedicavano all’allevamento di bovini e di ovini per la produzione e la vendita di latte.
Con la costruzione dello stabilimento di trasformazione del latte l’impostazione dell’azienda è cambiata, come anche la squadra: Giovanni Lala, la moglie Maria Stefania Pollichino e i loro quattro figli. Gli attuali gestori del Feudo sono i giovani Giuseppe e Carolina, che si occupano rispettivamente di caseificazione e amministrazione aziendale. Lui, 30 anni, diplomato in agraria, è anche mastro casaro; lei, 32 anni, invece è laureata in Scienze Economiche e Finanziarie. Lavorano in azienda anche le due sorelle più piccole: Nicoletta, 24 anni, che sta per laurearsi in Scienze Agrarie e Rosa, 26 anni, con diploma alberghiero, che si occupano del Marketing.
In azienda vengono allevate oggi circa 800 pecore di razza di Valle del Belìce, una razza da latte di taglia media, di colore bianco, che nel feudo di circa 250 ettari pascolano libere tutto l’anno.
L’azienda ha ottenuto la certificazione biologica e grazie alla qualità e alla maestria artigianale si è distinta entrando nel Consorzio del Pecorino Siciliano DOP, il più antico di Europa, e collabora con Slow Food per il presidio Vastedda della Valle del Belice DOP.
I prodotti di punta del Feudo sono:
la Vastedda del Belìce, presidio Slow Food, unico formaggio DOP a pasta filata realizzato da latte ovino, prodotto unicamente nella Valle del Belìce a lavorazione rigorosamente artigianale. La “filatura” si realizza in un apposito piatto in ceramica chiamato in dialetto Vastedda da cui il formaggio prende il nome;
il Pecorino Siciliano, premiato più volte al Trinacria d’oro come miglior Pecorino, l’unico nel Consorzio realizzato da latte biologico. Anche in questo caso la lavorazione è artigianale e segue i dettami della tradizione.
AllevaBio nasce a Vizzini (Catania) tra i colli dei monti Iblei, presso le sorgenti del fiume Dirillo. È un’azienda agricola etica e sostenibile che produce prodotti biologici di alta qualità, valorizzando e mantenendo le razze antiche siciliane, interamente gestita a conduzione familiare da Giuseppe Grasso e sua moglie Romina, veterinaria.
La loro storia si tramanda da tempi lontani, attraverso l’allevamento di bestiame in estesi pascoli. Nel tempo hanno selezionato i bovini, al fine di ottenere animali sani e forti che siano in grado di vivere liberi per tutta la loro vita. Allevano vacche modicane e siciliane, suini neri, galline siciliane e cavalli orientali.
Allevano principalmente vacche siciliane allo stato brado e a ogni fattrice danno un nome in base al carattere, al temperamento o al colore; in allevamento si effettua esclusivamente monta naturale e nessun soggetto viene privato delle proprie corna. Gli animali, vivendo liberi su grandi estensioni di pascolo, formano gruppi familiari. Lo stile di allevamento è di tipo tradizionale nel quale i vitelli vivono al fianco della madre per almeno 9 mesi. Nei loro pascoli vivono anche dei cavalli in libertà e sotto casa le galline siciliane.
AllevaBio completa la filiera dal seme al frutto. Non solo allevatori, dunque, Giuseppe e Romina producono anche prodotti autentici ma in quantità ridotte, al fine di ottenere un’ottima qualità. I terreni utilizzati sono interamente in produzione biologica certificata. Negli anni hanno usufruito dei finanziamenti del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia destinati al biologico (Misura 11) e alla trasformazione dei seminativi in prati permanenti (Sottomisura 10.1c). Praticano un’agricoltura sostenibile basata sulla coltivazione dei foraggi e dei grani antichi (Tripolino, Mayorca, Russello e Romano).
In azienda si organizzano inoltre delle visite esperienziali con l’obiettivo di suscitare negli ospiti curiosità e interesse. L’esperienza si svolge all’interno della fattoria, per piccoli gruppi di persone che hanno il desiderio di immergersi nell’autenticità della natura. Giuseppe e Romina, in quest’ottica, hanno anche avviato un processo di internazionalizzazione dell’azienda, creando un progetto di work away grazie al quale i giovani hanno la possibilità di fare un periodo di lavoro presso la fattoria in maniera collaborativa, utile per uno scambio di esperienze e conoscenze.
Nata da appena due anni nel cuore della Sicilia, a Marianopoli (Caltanissetta), Arkania è una giovane azienda dedita alle coltivazioni di piante officinali grazie all’impegno del suo fondatore, Luigi Baldi. Un nome, Arkania, composto da due termini: “Arcaico”, ovvero antico, e “Sikania”, così veniva chiamata la Sicilia in epoche passate. Tra i principi fondamentali dell’azienda, l’amore per la terra di appartenenza, la salvaguardia di questo contesto ambientale e paesaggistico incontaminato, così come la sua valorizzazione e rivalutazione.
Arkania promuove inoltre il concetto di un’agricoltura sostenibile, ovvero rispettosa delle risorse naturali come l’acqua, la fertilità del suolo e la biodiversità; il tutto senza l’utilizzo di sostanze chimiche.
La coltura prevalente è uno tra gli aromi più pregiati al mondo, lo zafferano, il cui fiore cresce anche in forma spontanea e selvatica soprattutto nelle zone centrali dell’Isola. L’obiettivo di sviluppo territoriale di Luigi è affidato a un team dallo spirito giovane ma che si fonda su antichi metodi di lavorazione rigorosamente manuali.
La raccolta avviene in maniera meticolosa, avendo attenzione di preservare gli stigmi dal sole, che altrimenti danneggerebbe la qualità del prodotto.
La cura nella produzione e l’assenza di prodotti chimici nella coltura fanno si che la spezia sia di ottima qualità, ottenendo un prodotto finale certificato ed etichettato secondo standard normativi.
L’incontro tra lo zafferano Arkania e i sapori e le ricchezze del territorio ha portato Luigi a sperimentare la produzione e commercializzazione anche di particolari condimenti, confetture, vari tipi di pesti e una vellutata.
Un luogo fuori dal tempo, un salto nella Sicilia di fine ‘800 in una tenuta appartenuta fino al 1820 alle monache benedettine di Adrano. Un luogo dove ogni essenza racconta la sua storia, in un casolare con antico palmento del ‘600 adibito a sala degustazione dei prodotti, un’accoglienza intima e familiare, riservata agli avventori dai fratelli Rosario, Emma & Francesca, (queste ultime sorelle gemelle, le cùcchie, nel dialetto locale), all’interno de La Casa di Cocò, dal cui terrazzo si gode di un panorama di terra senza confine.
L’azienda “Podere Dell’Etna Segreta”, nata solo un paio di anni fa, vuole dare vita a un progetto, finanziato con l’ats Mons Gìbel e con interventi del Programma di Sviluppo Rurale attraverso le misure 6.1 e 4.4.c, che consentirà alla struttura, oltre a essere una plurivalente azienda agricola, anche di realizzare interventi naturalistici di pregio a tutela della biodiversità e con punti di birdwatching, di didattica, di sentieri natura, puntando alla valorizzazione dell’intero territorio del versante sud ovest dell’Etna. È già attivo il ristorante rurale “La Casa di Cocò” e a breve disporrà anche di strutture per l’agricampeggio.
L’azienda si trova nel cuore dei vigneti di Biancavilla a 18 minuti da Catania, 25 minuti dall’aeroporto, 45 minuti da Taormina, 25 minuti dalla funivia dell’Etna Rifugio Sapienza, a 10 minuti da Bronte, città del pistacchio DOP. Il Podere si trova allo stesso tempo “in un luogo segreto ove neanche il tempo è riuscito a scovarci”.
Premiati con diversi riconoscimenti internazionali, i vini “Le Cùcchie” e le “Cùcchie Oro” nascono da vitigni lavorati eroicamente a mano e diserbati con decespugliamento meccanico. La raccolta delle uve avviene nella seconda metà di ottobre, dopo un periodo di appassimento in pianta. La fermentazione avviene in acciaio sulle bucce, a temperatura controllata.
Di notevole pregio “Il Maggiore”, olio evo da olive in prevalenza nocellara etnea, raccolte e molite in giornata, tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre.
A breve l’innovativa linea di marmellate “Shefrà”, fatte manualmente secondo tradizione ma con un processo di lavorazione ed un mix di frutti e di erbe di propria produzione, che la creatrice Francesca, custodisce gelosamente per sé.
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